Padova calcio di Alberto Bellotto e Martina Moscato , 15/04/2021 9:00

Padova, con Dini sei in buone mani, gol di "mano" permettendo...

Il portiere del Padova Andrea Dini
Il portiere del Padova Andrea Dini

La disfatta contro il Matelica ha segnato un punto di svolta nella stagione del Padova. Non tanto in termini di risultati e classifica quanto sotto il profilo della gerarchia tra i pali. Dopo le 4 reti subite a Macerata, mister Mandorlini ha fatto una scelta forte, inizialmente clamorosa: l’Andrea allenatore ha infatti deciso di rivolgersi all’Andrea portiere, lasciando in panchina Gianmarco che fino a quel momento, 30 giornate mica solo un paio, aveva sempre difeso i pali biancoscudati. Contro la Feralpi, Vannucchi è dunque finito in panchina e in porta ha fatto il suo esordio Dini. Il portiere del 1996 arrivato alla corte padovana in prestito dal Parma nell’ultimo giorno del mercato invernale tra lo scambio Cissè-Beretta col Cittadella e l’ingaggio di Cosimo Chiricò dall’Ascoli si è ritrovato all’improvviso le luci dei riflettori puntate addosso. Sembrava una decisione valida solo per la partita successiva al tracollo per permettere all’estremo difensore titolare di tirare un po’ il fiato e di recuperare la concentrazione, invece per Dini sono arrivati i galloni del titolare.

DA PADOVA-FERALPI DINI SEMPRE TITOLARE. Da quel mercoledì, infatti, il portiere in prestito dal Parma è sempre stato chiamato a difendere la porta biancoscudata dal primo minuto. Ad oggi sono 5 le gare iniziate da Dini e in queste 5 ha subìto 1 solo gol, il più ingiusto e irregolare dei gol peraltro perché si tratta della tanto vituperata rete realizzata da Gomez di pugno nella sfida di Trieste. Dini è l’estremo difensore che, avendo giocato almeno 5 partite, ha preso meno gol in tutto il campionato. I numeri non mentono: Dini è una sicurezza. Andando oltre la fredda statistica, per lui parlano anche le parate eseguite, soprattutto quelle fatte nell’ultima partita contro il Gubbio. Dei veri e propri miracoli che hanno salvato il Padova permettendogli di guadagnare 3 punti pesantissimi per la volata finale. Interventi provvidenziali che gli hanno anche permesso di mettere in evidenza le sue doti caratteriali e il suo modo di caricare la squadra e di dialogare in modo costruttivo con la difesa. Arrivato in sordina e mai utilizzato prima di quel 17 marzo, Dini si è preso la scena caricandosi sulle spalle la difesa biancoscudata a suon di ottimi interventi e con una presenza che dà sicurezza ai compagni. 

DATE A VANNUCCHI QUEL CHE E' DI VANNUCCHI. E Vannucchi? Certamente ora ha perso qualche posizione rispetto al compagno, ma rimane comunque una scelta di gran livello per la categoria. Facendo nuovamente appello ai numeri, l’estremo difensore di Prato è il portiere che ha il maggior numero di reti inviolate, 17 in 30 partite giocate. C’è quindi anche tanto di suo in questo Padova che sta cercando di mantenere la vetta della classifica fino alla fine della stagione. Probabilmente Vannucchi non sarà più titolare da qui al termine del campionato ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare, riconoscendone pregi e meriti. E sottolineando il fatto che ogni volta che Dini entra in campo dalla panchina il primo ad alzarsi per andare a battergli il cinque è proprio Vannucchi. Concorrenza sana, supporto reciproco. Dini o Vannucchi, la cosa certa è che il Padova è in buone mani, a meno che gli avversari le mani non le usino impropriamente per segnare gol che andrebbero annullati. 

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