Hellas Verona di Giovanni Vitacchio , 12/04/2021 7:41

Il pagellone di Verona-Lazio: Dawidowicz inciampa alla fine, bene Sturaro, cresce Lasagna

Paro
Matteo Paro

Una sconfitta immeritata, ma i giudizi non cambiano, dopo una prestazione comunque positiva. Peccato per Dawidowicz e Silvestri, che proprio alla fine “inciampano”. Sorprende Sturaro, mentre cresce Lasagna, non sempre fortunato. E finalmente, si rivede Kalinic.

 

SILVESTRI 5.5 Non ricordo parate di Marco. Nel primo tempo ci pensa il palo a salvarlo, sulla botta di Immobile. In occasione del gol della Lazio, però, mi è parso un pizzico incerto. Un passetto indeciso in avanti, in una zona grigia, è bastato per lasciare la porta aperta a Milinkovic Savic.

DAWIDOWICZ 5.5 Butta via quanto di buono fatto fino al 92′ perdendo di vista Milinkovic Savic, che di testa fulmina tutti e segna il gol della vittoria. Peccato perché fino a lì aveva davvero giocato una buona partita, mettendo la museruola a Immobile che, se si esclude il palo, ha passato tutto il tempo a lamentarsi e a protestare con l’arbitro.

MAGNANI 7 Personalmente, il migliore oggi. Il suo uomo è Caicedo, che per segnare deve usare le maniere forti. Ci riesce solo dopo aver tirato una gomitata sul muso proprio di Magnani e, giustamente, Chiffi annulla. Per il resto è Jack a primeggiare, con grande disinvoltura, bravo sull’anticipo e nel gioco aereo. Sembra essere tornato su livelli molto alti.

DIMARCO 6+ Un erroraccio, nella prima parte di gara, rischia di spalancare la strada del gol alla Lazio. Da lì in poi, si fa molto più concreto e, soprattutto più attento. Dietro aiuta Lazovic a tenere Akpa Akpro, ma quando può ci mette del suo quando il Verona attacca. Meraviglioso l’assist per l’unica vera occasione dell’Hellas, che capita sui piedi di Lazovic. Fisicamente dimostra di star bene, ma arrivato alla mezz’ora del secondo tempo, qualche segnale di stanchezza si vede.

CECCHERINI 6 (dal 31′ s.t.) Attento quando la palla arriva nei suoi paraggi. Mantiene la compattezza della difesa.

FARAONI 6 Duello ravvicinato con l’ex gialloblù Fares, anche lui come  i compagni pensa a contenere, ma non si tira indietro quando è il Verona chiamato a spingere nella metà campo della Lazio. Dietro è la solita, granitica, garanzia

STURARO 6.5 Nei primi minuti, andamento lento, di depiscopiana memoria. Cresce alla distanza andando a spezzare con grande efficacia il gioco della Lazio, in particolare la sua principale fonte di idee, quel Luis Alberto che segue come un’ombra. Ci mette tanta corsa e tanto fisico, e qualche bella entrata in scivolata, che ricorda un calcio d’altri tempi.

VELOSO 6 Lui e Lucas Leiva si annullano vicendevolmente. E’ una di quelle partite in cui pensi più a distruggere le idee dell’avversario piuttosto che coltivare le tue. Non fa comunque mancare le sue geometrie, anche se gli manca il lampo di genio. A metà della ripresa, Paro decide di dargli ossigeno.

ILIC 6 (dal 23′ s.t.) Continua quanto fatto vedere fino a lì da Veloso.

LAZOVIC 6- Ha sui piedi la più grande occasione del Verona, imbeccato da un assist meraviglioso di Dimarco. E’ un po’ defilato ma decide di provare lo stesso la conclusione, che esce, seppur non di tantissimo. Forse sarebbe stato meglio cercare i compagni, meglio posizionati davanti alla porta. A parte questo, non la sua miglior partita, ma nemmeno di quelle da dimenticare.

BARAK 6 Nel primo tempo mi è piaciuto. Sempre nel vivo dell’attacco dell’Hellas, ha giocato tantissimi palloni, non sempre puliti, per carità. Nella ripresa è un po’ calato e ha gestito più che altro con la presenza fisica. La stanchezza si fa sentire anche per lui che, finora, ha messo insieme un campionato dominante.

SALCEDO s.v. (dal 40′ s.t.)

ZACCAGNI 6 La buona notizia sapete qual è? Che non lo prendono a scarpate in maniera sistematica. Questo gli permette di giocare con più libertà. Peccato che non sia la sua giornata più scintillante. Detto questo, il suo lo fa, come quasi sempre in questa stagione.

BESSA 6 (dal 30′ s.t.) Gli basta una giocata per meritarsi la sufficienza. Che classe, ragazzi.

LASAGNA 6 Nel primo tempo è un po’ bloccato e non servito bene dai compagni. Nella ripresa, riesce a trovare qualche spazio in più e a dare fondo alla sua miglior qualità: la velocità. Un paio di sgroppate che, anche per la bravura della difesa biancoceleste, non hanno successo. Però ci prova e sembra entrare, di partita in partita, nei meccanismi del Verona.

KALINIC 6 (dal 40′ s.t.) E’ un 6 di incoraggiamento, perché merita la sua occasione. Ma il 6 se lo merita anche perché quando si trova il pallone tra i piedi, dimostra di saperci stare eccome in questa squadra e in questa categoria. Se solo il fisico lo sostenesse…

ALL. PARO 6.5 Una partita giocata bene dai suoi, contro una grande squadra. Ma ha dimostrato che non sempre le motivazioni in più prevalgono in maniera schiacciante. Perché il Verona cede solo in extremis, una gara che non avrebbe meritato di perdere, dopo un bel secondo tempo, molto più disinvolto di quello laziale.

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