Il Verona di Ivan Juric edizione 2020-2021 ha già fatto 41 punti in 29 partite. Un bottino straordinario che ha permesso alla squadra scaligera di salvarsi con nove giornate d’anticipo e ora di porsi come obiettivo di diventare il miglior Verona nell’epoca dei tre punti.

Il record appartiene al Verona di Mandorlini che nella stagione 2013-2014 fece 54 punti piazzandosi al 10° posto in classifica.

Andando avanti con l’attuale media di 1,41 punti a gara, il Verona di Juric avrebbe una proiezione finale di 53 punti a una sola lunghezza da quel Verona che aveva Jorginho, venduto a gennaio, Romulo, Iturbe e soprattutto Luca Toni in stato di grazia. Per riuscire a superare i 54 punti di Mandorlini serve un’impresa nelle ultime nove gare. E soprattutto una concentrazione che è dura tenere soprattutto dopo aver centrato l’obiettivo primario della stagione. 

Ma il Verona di Juric ha già fatto meglio di quella squadra piazzandosi al nono posto nella scorsa stagione, facendo 49 punti alla fine di un campionato pesantemente gravato dallo stop per la pandemia. Senza lo stop, aveva detto Juric quest’estate, quel Verona sarebbe andato in Europa. E c’è da credergli.

Anche Cesare Prandelli nel 1999/2000 riuscì a piazzarsi al nono posto e quel piazzamento sotto la presidenza Pastorello fu per molti anni il miglior risultato del Verona dopo l’era Bagnoli. Prandelli centrò l’Intertoto ma poi la società, per convenienza e ritenendo la competizione poco appettibile, non vi partecipò. Siamo lontani anni luce dai peggiori Verona di sempre: quello di Cagni che retrocesse nel 1996-1997 con 27 punti, quello del 2015-2016 che dopo l’esonero di Mandorlini fece 28 punti con Del Neri in panchina e soprattutto quello di di Pecchia retrocesso con 25 punti.