Hellas Verona di Gianluca Vighini , 19/04/2021 13:30

Superlega: Ci sono dei momenti in cui è bellissimo tifare Hellas Verona. Ad esempio questo...

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli

Ma sinceramente… Chissenefrega. Questo è uno dei momenti dell’esistenza in cui è stupendo tifare Hellas Verona. Davvero c’è qualcuno preoccupato perchè un gruppo di ricchi e viziati ha deciso di portarsi via il pallone che il papà gli ha regalato? Ne troveremo un altro, magari un po’ bucato, non proprio di cuoio o dell’Adidas, ma giocheremo lo stesso.

Non è che serve la brillantina di Cristiano Ronaldo per apprezzare il calcio. Noi del Verona lo sappiamo bene. Eravamo una marea in serie C, su tutti i campi, siamo andati in cinquemila a Busto Arsizio, ma c’eravamo anche a Foggia, a Marcianise, a Sorrento. Non sono le categorie a fare la differenza, ma la nostra passione. C’è stato un momento in cui il Verona, diciamocelo francamente, non esisteva più. Era solo un’idea che albergava nel nostro cuore e che abbiamo tenuto viva contro tutto anche contro la logica.

La passione fideistica (parola grossa, lo so) ha schiantato giochi politici e finanziari, fusioni e altri trucchetti. Non ci siamo fatti incantare da chi ci offriva un piatto succulento e ricco approfittando delle nostre difficoltà, ci siamo accontentati delle nostre bandiere sdrucite e ci abbiamo percorso il nostro deserto penitenziale a testa alta. Fino ad uscirne. Siamo passati da Remondina a Juric, attraverso il peggio e il meglio che si possa pensare, avvinghiandoci su discussioni da bar sport estremo, solo perché a noi delle categorie non frega niente. Oggi siamo ancora qui a lottare e a rifiutare chi dice: “Vi ricordate quando eravate in serie C ?”, perché quella C è la fondamentale differenza che esiste tra noi e un tifoso di una strisciata. Ed è tutta la differenza del mondo che mai nessuno potrà capire. E’ lo sport. La passione, il tifo, il calcio. Non il mercimonio di questi giorni.