Attualità di Redazione , 16/03/2021 10:48

Camani: “Dad è un danno per tutti. Aumenta diseguaglianze e mette in crisi famiglie e studenti"

Vanessa Camani

“La chiusura delle scuole è un danno per tutti, bambini e famiglie. Bisognava trovare per tempo una soluzione diversa, che tenesse conto prioritariamente delle necessità dei piccoli. Ciò che è sembrato mancare in questi mesi è stata la capacità di superare i limiti della Dad, già sperimentati nello scorso anno scolastico e di investire in strumenti realmente in grado di sostenere e supportare la funzione educativa e sociale della scuola. La buona volontà di docenti e presidi che abbiamo incrociato in questi mesi complicati non è sufficiente a sopperire alle difficoltà a cui andremo incontro. Investire seriamente nella digitalizzazione della scuola pubblica è una azione non più rimandabile”.  Così la vice capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani interviene sulla chiusura degli istituti di ogni ordine e grado per le Regioni in zona rossa. 

“La salute viene prima di tutto, e comprendiamo, seppur con rammarico, la decisione di ridurre al minimo le possibili fonti di diffusione del contagio ma con un po’ di intelligenza e molta più consapevolezza dei disagi, avremmo potuto evitare questo epilogo, specialmente per quanto riguarda i bambini più piccoli. Le scuole dell'infanzia - spiega - hanno tassi di contagio vicini allo zero e anche la primaria sembra essere, dati alla mano, luogo in cui la diffusione del virus è stata tenuta sotto controllo. Già questo avrebbe potuto essere un elemento di riflessione in merito alla scelta di chiudere tutto. Soluzioni sicure per la salute e non così definitive nelle modalità di accesso al servizio scolastico avrebbero dovuto essere considerate. A distanza di un anno, invece, le famiglie si ritrovano improvvisamente con gli stessi problemi e con ancor meno soluzioni rispetto al lockdown dello scorso marzo quando i genitori non lavoravano. Oggi invece si propone la chiusura per la scuola, con tutti i bambini a casa, senza avere il blocco delle attività produttive. La conseguenza è evidente: i genitori dovranno trovare il modo per coniugare impegno lavorativo e supporto ai bimbi in Dad. E a pagare il conto saranno una volta di più le donne, già pesantemente colpite dalla pandemia. Ma la cosa più grave è la negazione della scuola come vettore di uguaglianza. Con questa impostazione, ancora una volta, si rischia di accrescere le diseguaglianze invece che ridurle: tra chi ha un lavoro più flessibile e chi no, tra chi può contare sul supporto dei nonni e chi no, tra chi dispone di una connessione internet e chi no, tra chi può permettersi una baby sitter e chi no. Ed è evidente che il pagamento del 50% della retribuzione in caso di congedo parentale non è sufficiente ad affrontare questa ennesima emergenza”, sottolinea la vice capogruppo dem. 

“Nessuno ha la bacchetta magica e so bene quanto questo tempo imponga alla politica scelte complicate e dolorose, però fa rabbia ascoltare le generiche dichiarazioni dell’assessore Donazzan sulle chiusure delle scuole come ‘fallimento della politica’ - attacca in chiusura Camani -. La Donazzan è assessore all'Istruzione della Regione del Veneto dal 2005, da ben 16 anni. In questi 3 lustri, come negli ultimi 10 mesi, non è stato fatto nulla per evitare che questo accadesse, di nuovo. Questo è, innanzitutto, il suo fallimento!”.