Cultura di Redazione , 24/03/2021 16:56

Cultura e sport, la Regione promette aiuti ai due settori messi in ginocchio dalla pandemia

Il teatro Verdi
Cultura e sport: due settori messi in ginocchio dalla pandemia

Le difficoltà delle associazioni sportive dilettantistiche e amatoriali e più in generale degli operatori sportivi, nonché quelle degli operatori della cultura, dello spettacolo e del divertimento in quest’anno di pandemia sono state al centro dell’attenzione della sesta commissione consiliare, presieduta da Francesca Scatto (ZP). L’organo consiliare, che ha competenze di indirizzo di controllo sulle politiche della Regione per la cultura, lo sport, lo spettacolo, la formazione e il turismo, ha incontrato gli assessori alla Formazione e Lavoro Elena Donazzan, allo sviluppo economico Roberto Marcato e alla Cultura e Sport Cristiano Corazzari, per fare il punto sulle misure di sostegno e ristoro messe in campo nell’ultimo anno dalla Regione Veneto, in particolare per il comparto della cultura e del tempo libero.

“A più voci la commissione, in modo coeso – riassume la presidente – ha richiamato l’attenzione sull’esclusione degli operatori di questi comparti dalle misure nazionali e regionali di sostegno, in quanto non iscritti al registro delle imprese e quindi non intercettabili con i codici Ateco. Eppure il Veneto è la seconda regione in Italia per numero di società sportive, di tesserati e di operatori, spesso volontari. E anche nel mondo della cultura la nostra regione esprime una straordinaria vitalità di associazioni, gruppi, realtà e professionalità che purtroppo ormai da un anno sono impossibilitati ad operare”.

Due le indicazioni che, in modo trasversale, i componenti della sesta commissione hanno trasmesso all’esecutivo: recuperare ulteriori risorse, là dove possibile, per aiutare anche quelle realtà e quegli operatori che non hanno potuto beneficiare sinora dei bonus e dei sostegni Covid; e aiutare il mondo dello sport e quello della cultura anche con nuove politiche e utilizzando al meglio le normative esistenti. “Credo che la pandemia possa rappresentare anche una opportunità per innovare – fa sintesi la presidente Scatto – Nel mondo della cultura è necessario privilegiare le realtà professionali nelle misure di sostegno pubblico, rispetto agli interventi a pioggia rivolti anche alle micro-realtà amatoriali. Nel contempo, la Regione potrebbe affiancare gli amministratori locali per rivedere contratti e canoni degli impianti sportivi e culturali, in modo da alleggerire gli oneri e le spese di gestione che rischiano di affossare le società sportive e culturali che operano a livello territoriale”.