Attualità di Redazione , 24/03/2021 10:20

La DAD blocca di nuovo i pullman privati. Settore in piena crisi

Autobus turistici Rigato

107mila studenti padovani a casa in DAD, decine di pullman privati fermi nei piazzali, inutilizzati. L’interruzione del servizio di supporto alla mobilità scolastica da parte delle imprese artigiane venete di Bus Operator è una delle tristi conseguenze dell’entrata in zona rossa per la regione Veneto. Grazie all'utilizzo dei bus privati, e all'accordo siglato tra regione, prefetture e le province, molti mezzi erano tornati a circolare con il ritorno degli studenti delle scuole superiori in classe, ma ora lo stop è pesante e durerà almeno fino a Pasqua.

Mentre per le aziende di trasporto pubblico locale sono stati previsti ingenti ristori, per le imprese di Bus Operator artigiane la crisi è sempre più profonda. Daniele Rigato, Delegato dei Bus Operator di Confartigianato Imprese di Padova e del Veneto tuona: “Mi chiedo se sia corretto che si tuteli sempre e solo il pubblico rispetto al settore privato. Infatti, a differenza delle municipalizzate che continuano a percepire i ristori e consistenti compensazioni ogni volta che il servizio o gli introiti da traffico diminuiscono, gli operatori privati non percepiscono nessun aiuto e devono provvedere al pagamento di personale, assicurazioni, interessi bancari e presto dei finanziamenti sospesi, se non si interverrà nuovamente con gli istituti di credito. E così, dopo il fermo forzato dello scorso anno, nonostante lo spiraglio di luce arrivato con il supporto al trasporto pubblico per gli studenti in virtù delle norme sulla capienza, ora si torna al buio”.

“Vale la pena ricordare che anche dietro alle nostre aziende ci sono centinaia di dipendenti, e le loro famiglie, ingenti impegni finanziari in pullman turistici, autobus, scuolabus in beni immobili e una filiera composta da innumerevoli fornitori, meccanici, gommisti ecc – continua Rigato-. Ci auguriamo solo che qualcuno a livello politico si faccia carico delle difficoltà del settore e che comprenda che per attuare la tanto attesa riforma del comparto le imprese devono avere gli strumenti per resistere a questa fase. Come autobus operator non abbiamo ricevuto aiuti e soldi, né dagli enti locali, né dal Governo, se non pochi spiccioli. Se la linea - conclude - è la tutela solo di chi lavora nel pubblico non avremo mai la possibilità di attuare il tanto auspicato cambio di passo che questo settore necessita e merita”.