Politica di Redazione , 10/03/2021 14:07

Lorenzoni: “Scuole chiuse, nessuna comunicazione ufficiale ai Sindaci”

Attualita
Arturo Lorenzoni

“Nessuna comunicazione ufficiale da parte della Regione del Veneto ai sindaci i cui Comuni hanno un tasso di positivi che supera i 250 casi su 100.000 abitanti. Hanno dovuto diramare autonomamente l’ordinanza che prevede la sospensione delle lezioni in presenza per le seconde e terze medie e le superiori, a partire da domani”. Così in una nota il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, critica il metodo usato o meglio non usato dall’amministrazione regionale per avvertire i primi cittadini dello sforamento della soglia limite.

“Paradigmatico è il caso del sindaco di Rubano, Sabrina Doni – puntualizza Lorenzoni – avvisata lunedì sera da un giornalista locale dell’avvenuto superamento di positivi al Covi-19. Non voglio entrare nel merito – continua il consigliere – ma gli organi tecnici stanno lavorando alacremente per compiere tutte quelle scelte finalizzate al contenimento del contagio. Critico invece il modus operandi: non può essere definito ufficiale ciò che viene comunicato quotidianamente dal presidente Luca Zaia durante le sue conferenze stampa, la forma è sostanza. Le Istituzioni hanno delle regole che vanno rispettate. Per quanto riguarda ciò che è accaduto, nello specifico, a Rubano, bene ha fatto il primo cittadino ad emettere un provvedimento ad hoc, così da informare con serietà e rigore le centinaia di famiglie coinvolte dalla sospensione delle lezioni in presenza, almeno fino al prossimo 24 marzo".

“Il sindaco di Abano Terme, Federico Barbierato, ha lamentato scarso coordinamento con la Regione. È proprio questo il punto – commenta il portavoce – Si tratta di un’informazione talmente importante, la chiusura delle scuole nei distretti Veneto Orientale, Alta Padovana, Asolo, Belluno, Alto Vicentino e Padova Terme-Colli, che non può, meglio non doveva, essere veicolata senza utilizzare i canali ufficiali”.

“E’ utile ricordare, che la popolazione è molto disorientata, se poi si viene pure a creare un cortocircuito comunicativo, con i sindaci lasciati a loro stessi e i cittadini in preda alle mille domande alle quali non è possibile dare risposta, si rischia inevitabilmente di mandare in disorientare ancora di più le famiglie venete”, conclude Arturo Lorenzoni.