Cultura di Redazione , 25/03/2021 15:18

Non solo Dante: ecco la mostra A Riveder le Stelle

Dante
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Parla la lingua dell'arte contemporanea, la mostra "A riveder le stelle", in programma a Padova dal 30 ottobre al 31 gennaio prossimi, in occasione dell'anno dantesco, tesa a creare un "evocativo dialogo" tra la Divina Commedia, il ciclo degli affreschi di Giotto alla Cappella degli Scrovegni, candidato ad entrare nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, e le espressioni più attuali di una ventina di artisti figurativi. L'esposizione, organizzata dall'assessorato alla cultura di Padova al Museo Eremitani, in collaborazione con "The Bank Contemporary Art Collection", realizzata in occasione dell'anno dantesco per i 700 anni dalla morte del poeta, sarà articolata in sezioni, "in un evocativo rinvio - spiega la curatrice Barbara Codogno - talora a un particolare degli affreschi della Cappella degli Scrovegni, talora ai versi della Commedia". "In una prospettiva curatoriale che non vuole essere didascalica, tanto meno agiografica o passatista", ma che punta alle suggestioni, agli ideali rimandi tematici leggibili nelle opere, circa una cinquantina, realizzate da artisti viventi: Lucifero, l'Inferno, le Fiere, i Dannati, la Caduta e via via fino al Paradiso. Il tutto, "rimanendo però fedele - aggiunge - al percorso di luce tracciato sia da Dante che da Giotto e traghettando perciò lo spettatore verso il sollievo della rinascita indicata dalle stelle", come quelle che illuminano la volta celeste grottesca o invocate nell'ultimo verso dell'Inferno. Il titolo della mostra è anche un richiamo alla speranza - è stato evidenziato - reso ancor più necessario ora dalle difficoltà create dalla pandemia. La mostra evidenzia gli elementi che avvicinano sul piano tematico-compositivo i due autori medioevali ed offre nel contempo una rilettura contemporanea di immagini e temi espressa da pittori come Federico Guida, Sergio Padovani, Paolo Maggis, Alessandro Papetti, Chara Sorgato, Nicola Verlato o Santiago Ydanez. Nel corso della presentazione, l'assessore Andrea Colasio ha rilevato, quasi a titolo di curiosità, che Dante non amava Padova. "Nella Divina Commedia la identificò come luogo del male, mettendo tra i dannati nel Canto XVII dell'Inferno ben due padovani": Reginaldo Scrovegni e Vitaliano del Dente.