Politica di Mario Zwirner , 05/03/2021 11:18

Zaia "marca" stretto tutto il Veneto

Luca Zaia

Malumore e sconforto nella sanità padovana – espresso da primari e personale medico – dato che le ultime misure, le nomine al vertice di Usl e Azienda, fatte da Zaia non hanno invertito l’ormai cronica tendenza: a depauperare la sanità patavina a beneficio di Treviso 

Già l’apertura della facoltà di medicina nella Marca (avvallata dal rettore del Bo Rizzuto) è stata un non senso. Perché per gli atenei vale la stessa regola degli ospedali: o li accorpi e aumenta la qualità, o li sparpagli e la fai diminuire. Basta ospedaletti da campo, via invece alla facoltà “da campo” trevigiana… 

E poi lo Iov, l’Istituto oncologico veneto eccellenza nazionale della sanità padovana. Dove è andato a finire? Non certo in Polesine; Zaia l'ha trasferito a Castelfranco nella Marca 

La questione non riguarda solo la sanità. Giuseppe Pan degradato a semplice consigliere regionale e l’importante assessorato all’agricoltura affidato a Federico Caner, guarda caso trevigiano. Non si tratta di discutere le capacità amministrative di Caner, già titolare del fondamentale assessorato al turismo. 

Ma gli operatori del settore osano chiedersi se il flusso turistico – pilastro del pil veneto – sia concentrato a Venezia, a Verona a Cortina oppure a Valdobbiadene… 

Grandi infrastrutture, Alta velocità, idrovia Padova-Venezia, a che pro? L’importante per Zaia è completare al più presto e a qualunque costo (inteso come spesa di realizzazione e biglietto per i futuri utenti) la Pedemontana. 

Resta la domanda che ironicamente fa un dirigente di punta del Pd veneto: “L’Arena, Piazza san Marco, resteranno dove sono? O un miracoloso volo d’angelo le farà sbarcare a Treviso durante la presidenza Zaia?...” 

Il dato storico – come sanno tutti i politici – è che il Veneto è fondato sull’asse Venezia-Padova-Vicenza-Verona. Mentre Zaia vuole centrale la sua Marca trevigiana.