Attualità di Redazione , 10/04/2021 9:12

Aumentano i trapianti di organi in Veneto, nonostante il Covid

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L'emergenza del Covid non ha interrotto nel 2020 l'attività dei trapianti, che è cresciuta rispetto all'anno precedente. Gli organi trapiantati sono stati 496, contro 488 del 2019. I dati sono stati elaborati dal Coordinamento Regionale per i Trapianti del Veneto (Crt), che fornisce anche maggiori dettagli: i trapianti di rene sono stati 282 (contro 267 dell'anno precedente), quelli di cuore 49 (41 nel 2019), 132 quelli di fegato (141), 12 quelli di pancreas (7) e 21 quelli di polmone (32).. Il report è stato diffuso alla vigilia della giornata dedicata alla Donazione e al Trapianto di organi, domani, domenica 11 aprile. Per il Veneto è anche l'occasione di presentare un programma di ricerca denominato Lifelab per lo studio sulla rigenerazione di organi e tessuti e la creazione di organi artificiali, che non ha eguali in Italia, coordinato dal Coris, il Consorzio per la Ricerca Sanitaria della Regione Veneto, e finanziato dalla Regione Veneto con 3,5 milioni di euro.

"Sono dati che riempiono di orgoglio e di gratitudine per tutti i sanitari che li hanno resi possibili e per le famiglie dei donatori - dice il presidente della Regione Luca Zaia - e che costituiscono la conferma di un obbiettivo centrato: sostenere il progresso dell'intero sistema sanitario regionale anche in un periodo drammatico e impegnativo come quello della lotta al Covid e dell'organizzazione della prevenzione e della campagna vaccinale". "Lottiamo contro il 'mostro', ma mandiamo avanti nonostante tutto anche tutto il resto dell'organizzazione sanitaria -aggiunge Zaia - , anche in un settore come la donazione e i trapianti, un'altissima specialità che richiede un'organizzazione maniacale e pronta a scattare h24, 365 giorni all'anno. In più sosteniamo la ricerca grazie al lavoro del Coris, perché sappiamo bene che le liste d'attesa sono ancora lunghe e che bisogna trovare alternative al procurement tradizionale".

"Ogni trapianto riuscito è una vita salvata - aggiunge l'assessore alla sanità Manuela Lanzarin - dietro alla quale si muovono in perfetto sincrono centinaia di persone, dalla famiglia che decide la donazione, al volontariato che la promuove, alle decine e decine di chirurghi, medici, infermieri altamente specializzati, che operano sempre in totale multidisciplinarietà. Ma le vite si salvano anche con la ricerca, motivo per il quale il Veneto dedica a questa giornata nazionale un lavoro straordinario come il programma LifeLab, abbinato a una statistica in crescita che, in un periodo come questo, risulta assolutamente eccezionale". Nonostante questo impegno e la sensibilità dei cittadini veneti sul tema della donazione di organi, i pazienti in attesa di trapianto in Veneto a fine 2020 erano 1.208, un dato in miglioramento rispetto ai 1.243 in lista alla fine del 2019, ma che evidenzia ancora una volta l'annosa questione dell'insufficienza di organi.