Cronaca di Redazione , 06/04/2021 14:35

Bertin: La zona arancione non basta. E Ascom si prepara ad un nuovo flash mob

Cronaca
Il tappeto nero di Ascom in protesta

“La zona arancione non basta. Purtroppo il messaggio che il governo continua a dare alla cittadinanza è “tenete chiuso, non muovetevi”. Ma così facendo stiamo andando a sbattere”. Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, ne è convinto: serve una cambio di passo anche nella comunicazione e, soprattutto, serve cominciare a riaprire per dare almeno l’idea che la quasi normalità è un obiettivo raggiungibile. “Ai nostri imprenditori – continua il presidente – non bastano i sostegni attesi né, tantomeno, quelli erogati. Sono briciole che non servono nemmeno a pagare gli affitti e, nel frattempo, si avvicina la scadenza della moratoria sui prestiti bancari. Ecco: qui chiediamo di allungare i tempi di rimborso a non meno di 15 anni e, al tempo stesso, chiediamo moratorie sia sul fisco (cosa serve indicare la data del 30 aprile se non stiamo lavorando?)che sui costi che le imprese devono sostenere pur essendo rimaste chiuse”. 

Questo significa, secondo Bertin, che anche i comuni devono mettersi il cuore in pace: vanno esentate dal pagamento della Tari tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell'attività o a riduzioni di orario e quelle che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato. Ovviamente non è che le preoccupazioni per il virus siano state archiviate. “La salute resta in cima ai nostri pensieri – continua Bertin – però siamo convinti che la lotta al virus si fa con una poderosa accelerata sul fronte dei vaccini e con una riapertura in sicurezza. Vaccini e tamponi devono essere il lasciapassare per la riapertura di tante attività fermo restando che restiamo perplessi quando constatiamo che i ristoranti non possono lavorare pur garantendo le distanze di sicurezza e osservando i protocolli sanitari. Qui in Veneto i negozi di abbigliamento hanno potuto riaprire ma un'altra stagione è andata e lo stop di questi giorni pre-pasquali rischia di essere decisivo per la tenuta delle attività. Lo stesso dicasi per i mercati che nonostante si svolgano all'aperto hanno subito il diktat della chiusura ad eccezione di alimentari e florovivaismo”.

Ciò che preoccupa Bertin (ed il suo cellulare ne è il termometro puntuale) è la montante disperazione degli imprenditori alla quale il governo deve dare una risposta. Anche sul fronte del turismo. “Ripeto: le parole d'ordine sono vaccini e tamponi. Ai quali dobbiamo aggiungere programmazione e promozione dell'offerta turistica italiana, veneta e padovana. Non possiamo avere tentennamenti sull’utilità di adottare il passaporto vaccinale. Dobbiamo adottarlo subito e crederci con convinzione, anche perché sarà varato a breve dall'Europa ma soprattutto perché Spagna e Grecia sono già scattate in avanti e noi, per contro, siamo ancora qui al “tutto chiuso” (o quasi) che non può più essere la regola, ma l’eccezione”.

Nel frattempo l’Ascom non perde la propria verve “movimentista” e per giovedì 8 aprile, alle 11, ha organizzato (in sicurezza) un flash mob davanti al tribunale di Padova. “La scelta del luogo simbolo della giustizia - spiega Bertin – deve valere come un monito: o si cambia registro e si riapre, o saremo costretti a portare i libri in tribunale”. Insomma: o si riapre e si evita il peggio o i fallimenti potrebbero essere una tristissima realtà dei prossimi mesi!