Attualità di Redazione , 02/04/2021 12:32

Dopo il trapianto al cuore la protesi al ginocchio. La storia dall'ospedale di Cittadella

79enne operato al ginocchio a Cittadella
Luigi Bergamin, 79 anni, operato al ginocchio a Cittadella

Luigi Bergamin, 79 anni, voleva a tutti i costi essere operato a Cittadella, nel suo Ospedale di riferimento, quello in cui si cura da una vita. Trapiantato di cuore nel 1997, nell’ultimo periodo l’artrosi l’aveva costretto in carrozzina, con un dolore ormai insopportabile al ginocchio destro. A complicare il suo quadro clinico, l’assunzione di farmaci antirigetto per via del trapianto e un’insufficienza renale cronica, che in caso di intervento chirurgico l’avrebbe esposto a un elevato rischio di sanguinamento. Insomma, un paziente “super-fragile” e tutt’altro che facile da gestire, Luigi, alla cui afflizione è stato posto rimedio nel mese scorso grazie a un delicato intervento di artroprotesi al ginocchio, portato a termine proprio all’Ospedale di Cittadella nonostante le difficoltà organizzative legate all’emergenza Covid-19.

L’intervento – condotto dall’équipe chirurgica guidata dal primario di Ortopedia, dottor Andrea Scalvi, e dal dottor Cesare Chemello, in collaborazione con il direttore di Anestesia e Rianimazione dottor Guido Di Gregorio e con l’aiuto-anestesista dottoressa Paola Muraretto – ha permesso di innestare nel ginocchio del paziente una protesi completa e sostitutiva dell’intera articolazione. Questo ha reso possibile un immediato trattamento riabilitativo di fisioterapia, con il quale si è potuto rimettere in piedi il paziente e dimetterlo nel giro di alcune settimane grazie anche alla collaborazione del reparto di Cardiologia.

“Gli elementi che hanno concorso al successo di un intervento così complesso – spiega il dottor Cesare Chemello – sono molteplici: la presenza di un team anestesiologico esperto in cardiologia, la perfetta organizzazione preoperatoria, la tempestiva riabilitazione dopo la seduta chirurgica, il monitoraggio e la gestione postoperatoria collaborativa tra diverse Unità operative. Aggiungerei anche la fiducia del paziente nei confronti dell’équipe ortopedica e di tutto l’Ospedale di Cittadella, nel quale ha deciso di essere operato sebbene la sua condizione clinica lo esponesse a diversi rischi e complicanze. La sua fortissima volontà di ritornare a camminare, unita al fatto che si è affidato completamente alle cure dei sanitari, ha fatto davvero la differenza, e ci ha permesso di lavorare al meglio. Anche su un paziente così fragile”.