Politica di Redazione , 06/04/2021 14:52

Flash mob di Fratelli d'Italia: Se mi chiudi, non mi chiedi

Il flash mob di Fratelli d’Italia
Il flash mob di Fratelli d’Italia

Un documento contenente le richieste e le proposte delle aziende e imprese venete per uscire dalla crisi provocata dal Covid-19: questo quanto consegnato dai consiglieri del gruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale ai propri rappresentanti in parlamento questa mattina a Venezia, in occasione del flash mob "Se mi chiudi non mi chiedi. La voce delle imprese venete". 

A guidare la delegazione, il capogruppo Raffaele Speranzon e l'assessore regionale alle politiche del lavoro Elena Donazzan; con loro, i colleghi di Palazzo Ferro Fini Joe Formaggio, Daniele Polato, Tommaso Razzolini e Enoch Soranzo. Sono stati loro, nel corso delle ultime settimane, a confrontarsi con tutte le categorie economiche messe in ginocchio non solo dalla pandemia, ma anche dalle scelte dei governi; da questi confronti, sono nate le richieste consegnate in mattinata ai senatori FdI Luca De Carlo, coordinatore regionale del partito, e Adolfo Urso, e ai deputati Ciro Maschio e Maria Cristina Caretta. 

“Alcuni settori economici hanno perso in un anno circa il 70% del loro fatturato, e sono poco meno di 300mila le aziende a livello nazionale in seria difficoltà”, sottolinea Speranzon. “Pensiamo all'impatto che le chiusure imposte alle attività hanno avuto sul settore del turismo, la prima economia del Veneto: alberghi, bar e ristoranti chiusi nonostante gli investimenti in sicurezza, stesso dicasi per le palestre e buona parte delle attività commerciali, con un crollo del fatturato in particolare per le attività legate all'indotto turistico; e mentre l'economia soffre, l'apparato burocratico cresce, aumentando la mole di lavoro per le aziende anche solo per accedere a quei “sostegni” che poi si sono rivelati ridicoli”. 

“Sburocratizzazione, aiuti reali per coprire almeno i costi fissi, un intervento sulla pressione fiscale ancora altissima e che pare destinata a crescere ancora: queste, insieme a tante altre, le richieste che le imprese venete fanno al governo per non morire e per non lasciare sulla strada decine di migliaia di famiglie. Istanze che abbiamo subito girato ai nostri parlamentari perché diventino emendamenti da presentare in occasione della discussione del decreto Sostegni”, conclude Raffaele Speranzon. 

“Se non si cambia sistema e non si procede con una programmazione rapida delle riaperture in sicurezza, assisteremo a una strage economica e sociale ben peggiore di quella che stiamo vivendo ora. Vergognoso poi che, vista l'attuale situazione che vede l’economia sprofondare e gli esercenti disperati, il governo continui a sperperare soldi per pagare i navigator del reddito di cittadinanza e metta a disposizione addirittura 5 miliardi per il Cashback, utile solo alle banche. Il governo Draghi purtroppo sta continuando a propinarci le ricette fallimentari del governo Conte”.