Attualità di Redazione , 16/04/2021 16:23

L'emozione di ripartire, dalla ristorazione al commercio

ristorante
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"Avvertiamo una grande iniezione di fiducia ma anche il senso di responsabilità di consolidare questo risultato, affinché non si facciano passi indietro". Così il presidente di Confcommercio Veneto  Patrizio Bertin commenta l'annuncio che dal 26 aprile, con una settimana di anticipo, il Veneto tornerà in zona gialla, con la riapertura delle attività di ristorazione, anche alla sera all'aperto. "Dopo mesi di notizie negative - aggiunge Bertin - finalmente un segnale importante, come un raggio di sole che scalda il cuore. Il Veneto sta dimostrando di essere regione virtuosa, per indice Rt e capacità di vaccinazione: ora si può ripartire e dobbiamo difendere con i denti questa situazione. Le imprese hanno fatto enormi sacrifici e finalmente vedono un'inversione di tendenza, ci voleva. Quindi felici e ottimisti, ma anche attenti e responsabili. Voglio ringraziare personalmente il governatore Zaia, con cui il confronto è pressoché quotidiano, per il grande lavoro che sta facendo - conclude - senza il quale la novità di oggi non sarebbe maturata".

L' apertura serale  vale l’80% del fatturato di 26 mila esercizi tra ristoranti, pizzerie e mille agriturismi veneti, di cui circa 150 nella provincia di Padova, provati dalla chiusura forzata che ha travolto a valanga interi settori dell’agroalimentare regionale che vale un fatturato di oltre 7miliardi di euro. 

E' quanto afferma Coldiretti nel commentare favorevolmente l'ipotesi emersa in Cabina di Regia per l'emergenza Covid con arrivo zone in giallo rafforzato a partire dal 26 aprile. Riaprire l’attività salverebbe le aziende agrituristiche padovane che possono contare su ampie aree all’esterno per assicurare il necessario distanziamento a tavola. Coldiretti Padova ricorda che gli agriturismi si trovano in zone rurali  immerse nel verde della campagna o sui Colli Euganei, dove non ci sono problemi a organizzare il servizio all'aperto, in tutta sicurezza.

La misura è attesa da molti operatori agrituristici  dopo i vari stop and go dall’inizio della pandemia che hanno tagliato i redditi degli operatori con perdite di fatturato incalcolabili se si considerano i 30 milioni in un solo mese per la cancellazione di cerimonie ed eventi legati a battesimi, matrimoni e altro. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea la Coldiretti – i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. 

Una speranza in più per il Veneto che ha già da ora ha i parametri per la zona gialla. «Davvero auspichiamo che si possa iniziare a programmare una graduale ma definitiva apertura in sicurezza - commenta Matteo Ribon Segretario di CNA Veneto- . Accogliamo con ottimismo le nuove misure decise dal Premier sperando che garantiscano il prima possibile il ritorno ad una nuova normalità per quei comparti, come la ristorazione e la filiera degli eventi che sono stati davvero i più colpiti dalle misure restrittive imposte dalla pandemia e che, ora allo stremo, devono poter ripartire. Naturalmente le riaperture devono essere accompagnate dal progressivo aumento delle vaccinazioni e dal rispetto delle regole di sicurezza condivise e dai comportamenti nei contesti sociali, a prescindere dal luogo e dalle tipologie delle attività»