Cronaca di Redazione , 07/04/2021 6:48

Raid in cimitero: 4 ragazzi indagati, hanno agito "per mero svago"

Raid vandalico al cimitero dell’Arcella
Raid vandalico al cimitero dell’Arcella

Vilipendio di tombe e danneggiamento aggravato: è il reato per cui sono indagati quattro ragazzi italiani, alcuni giovanissimi, sospettati di essere gli autori del raid contro il cimitero di Sant'Antonino all'Arcella, quartiere di Padova, avvenuto la notte di venerdì santo. La Polizia ha oggi deferito alla Procura della Repubblica di Padova ed alla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Venezia i giovani di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, tutti di Padova, individuati quali responsabili del grave episodio.

“Avviati i primi accertamenti, compresi i rilievi della Polizia Scientifica, col rinvenimento di tracce ematiche ed impronte; sentite alcune persone informate sui fatti, e muovendo sin da subito dall’ipotesi del probabile coinvolgimento di soggetti che conoscevano bene i luoghi ed abituali frequentatori del parco Milcovich, si è per primo individuato il soggetto maggiorenne. Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Padova è stato rintracciato il soggetto, nei cui confronti sono stati raccolti ulteriori elementi. Grazie all'individuazione, si è risaliti anche all’identità dei tre minori che con lui abitualmente si accompagnano. Questi ultimi, deferiti alla competente Procura per i Minori di Venezia, sono stati fatti oggetto di accertamenti”, comunica la Questura di Padova.

"All'origine del grave gesto, non c'è al momento alcuna conferma che i responsabili avrebbero agito per vendetta nei confronti di alcuno. Piuttosto, per quanto inquietante, l’unica giustificazione al momento addotta da uno dei ragazzi è stata quella di aver agito per mero svago.  Dopo aver cenato  e bevuto alcolici a casa di uno di loro, i ragazzi sarebbero usciti ed avrebbero deciso di proseguire la serata all’interno del parco comunale “Milcovich”, scavalcando la recinzione. Successivamente, per puro divertimento, avrebbero deciso di entrare nel cimitero. Quindi, scavalcato il muro perimetrale, avrebbero iniziato a camminare sui tetti delle cappelle dei defunti, per poi porre in essere le azioni di danneggiamento e vilipendio", continua la nota della Questura.

Nessun provvedimento restrittivo della libertà personale è stato e verrà assunto d’iniziativa da parte della polizia giudiziaria, data la non flagranza del reato; ferma restando la titolarità di ogni altra e diversa azione da parte delle autorità giudiziarie competenti e salve ulteriori evidenze che potrebbero emergere dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e di altro materiale probatorio sequestrato.

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