“Con le forniture che abbiamo penso ragionevolmente di poter dire che avremo vaccinato tutti gli over sessanta entro giugno. Entro il 21, prima dell’inizio dell’estate”.
 

Questa la previsione del Governatore Zaia sull’andamento dalla campagna vaccinale. Che procede a rilento ancora perché di dosi ne arrivano troppo poche. E perché, dice, da Roma si deve aprire il mercato ad altri vaccini affidandosi alle autorità sanitarie ma abbandonando le ideologie.

“Prima dei vaccini – dice – non ci siamo mai posti il problema della provenienza dei farmaci. Adesso pare che la geografia sia un’indicazione di efficacia. Quella dobbiamo lasciarla alle autorità sanitarie. E’ un’opportunità di vita e di economia per il territorio e spero che da Roma qualcuno si decida ad andare a comprare questi vaccini”.

Sulla questione scuola, poi, spiega Zaia, è iniziato oggi il progetto sentinella, scuole monitorate per capire esattamente come e quanto nelle aule si diffonda il contagio. Parallelamente si sta lavorando con le altre regioni sulla questione aperture. Delle attività e della stagione estiva.

“Io penso che a maggio, fine aprile se il governo deciderà questo, si comincerà ad allentare. La stagione estiva il Veneto la conferma, poi vedremo come declinarla”.

Ancora non si sa quando, come, anche se è auspicabile, dice Zaia, che valga il passaporto vaccinale per permettere alle persone immunizzate di spostarsi anche per questioni turistiche senza problemi

Ma sulle isole Covid free nessun dubbio.
 

“La nostra si chiama Veneto. Non esiste che si decida di immunizzare un territorio al posto di un altro. Tutti i miei veneti hanno diritto ad essere vaccinati, punto. Se qualcuno lo vuole fare in giro per l’Italia lo fa con i vaccini suoi. Poi c’è un aspetto etico. Noi abbiamo il dovere di immunizzare gli over ottanta e poi a scendre. Per fare progetti c covid free si decide di andare a vaccinare dicottenni, ventenni. La posizione del Veneto è che la nostra isola si chiama Veneto”.