Economia di Redazione , 07/03/2021 11:20

Danni del maltempo, 40 milioni di euro di risarcimenti per gli agricoltori veronesi

Ammontano a 40 milioni di euro i risarcimenti erogati per i 165 giorni di maltempo che hanno falcidiato l’agricoltura veronese nel 2020, due giorni in più del 2019. Con gli alberi da frutto già in fiore, gli agricoltori guardano con timore ai prossimi giorni per il previsto abbassamento delle temperature: il rischio gelate è dietro l’angolo.

“La situazione metereologica è sempre più variabile, con fenomeni estremi sempre più violenti, come abbiamo purtroppo potuto constatare negli ultimi anni – commenta Luca Faccioni, il Presidente di Codive Verona, il consorzio per l’assicurazione agevolata in agricoltura –  e non ci sono strumenti di difesa attiva, come le reti antigrandine e gli impianti anti-brina, che tengano di fronte a un clima che alterna siccità a gelo nel giro di poco tempo, conditi con trombe d’aria e grandine: l’unica alternativa per proteggere il reddito aziendale delle aziende agricole è l’assicurazione".

Il Codive Verona segnala i rischi di danni per le colture visto il clima di questi giorni e pertanto ha concordato l’apertura della campagna assicurativa 2021 già ad inizio marzo con le maggiori Compagnie del settore. Lo scorso anno sono stati denunciati 8.555 eventi dannosi, un numero impressionante: a farla da padrone è stata la grandine caduta in abbondanza, seguita purtroppo dalle trombe d’aria del mese di agosto.

“Nel 2020 abbiamo registrato 165 giorni “no” per l’agricoltura contro i 163 del 2019. I nostri 8.314 soci hanno denunciato i danni subiti ed hanno ricevuto risarcimenti per 39,7 milioni di euro pagando premi per 22,9 milioni. La crescita del valore assicurato del 1,52% rispetto al 2019 porta a 379,2 milioni di euro dimostra che l’assicurazione in agricoltura si sta diffondendo, nonostante le difficoltà affrontate in un anno di pandemia.  La corretta gestione del rischio aziendale utilizzando il sistema assicurativo agevolato è l’unica maniera per garantirsi un reddito agricolo, sempre più spesso messo a rischio, oltre che dal mercato dei prezzi e dagli insetti alieni, anche da eventi metereologici estremi.”

Le giornate funestate da eventi meteo avversi, denunciati dagli agricoltori sono state 0 in gennaio e in febbraio, 20 in marzo, 23 in aprile, 24 in maggio, 25 in giugno, 17 in luglio, 26 in agosto, 24 in settembre, 6 in ottobre e 0 in novembre per un totale di 165.

Riferendosi alle frequenze dei sinistri e non tanto alla gravità dei danni da essi causati, la graduatoria provinciale 2020 vede primeggiare con 28 giorni Zevio, seguito da Verona con 25 e Valeggio sul Mincio con 23. Infine si segnalano venti giornate “no” per Ronco All’Adige, San Bonifacio e San Giovanni Ilarione. Più modesti sono stati i numeri negli altri comuni della provincia, ma solo sei paesi non sono stati toccati dal maltempo: si tratta di Selva di Progno, Torri del Benaco, Brenzone, Erbezzo, Ferrara di Montebaldo e San Zeno di Montagna.

“Le avversità più sentite - commenta il direttore di Codive, Michele Marani - sono la grandine ed il vento forte. Nel 2019 i nostri 8.314 soci hanno assicurato produzioni e strutture in prevalenza uva, vivai, frutta, strutture, tabacco e mais. Inoltre i nostri soci hanno dovuto “combattere” con fenomeni normalmente non assicurabili  eccezionali come la tromba d’aria di Ferragosto che ha falcidiato le colture nell’est veronese, le fitopatie sull’uva, in primis il mal dell’esca ed infine i danni causati dagli animali selvatici.  Grazie ai fondi aimutualistici siamo comunque riusciti a rifondere ai nostri soci danni non compresi dall’assicurazione per un totale di più di 637mila euro a 241 aziende ed il risultato ci riempie di soddisfazione”.

I soci di Codive possono assicurare le loro produzioni, le strutture ed i loro allevamenti zootecnici da oggi con le seguenti scadenze: entro il 31 maggio per le colture permanenti (cioè gli alberi da frutto), a ciclo autunno primaverile e primaverile entro il 15 luglio per le colture di estive, di secondo raccolto e trapiantate entro il 31 ottobre per le colture a ciclo autunno invernale (es. radicchio) e vivaistiche.