Attualità di Redazione , 10/04/2021 8:00

Festa Fondazione della Polizia: "Meno reati durante l'Emergenza Covid a Verona"

Cerimonia Questura di Verona (foto archivio)
Cerimonia Questura di Verona negli anni passati (foto archivio)

Oggi, 10 aprile, si festeggia il 169° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. Le misure restrittive disposte a livello nazionale in materia di contenimento dell’attuale pandemia hanno imposto, anche quest’anno a Verona, una sobria celebrazione dell’Anniversario. La cerimonia si è svolta con la sola deposizione, nel piazzale antistante la Questura, di una corona d’alloro a nome del Questore della Provincia di Verona, Ivana Petricca, che, insieme al Prefetto Donato Cafagna, ha onorato i caduti della Polizia di Stato e riservato ai loro familiari un affettuoso pensiero.

«Nonostante le circostanze» ha sottolineato il Questore «la celebrazione della ricorrenza rimane un importante momento per valorizzare l’impegno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato che, quotidianamente, con spirito di sacrificio, operano sulle strade del nostro territorio, a servizio dei cittadini. A riprova di tutto questo», ha proseguito la dott.ssa Petricca «devono essere ricordati con orgoglio i numerosi premi attribuiti agli appartenenti alla Polizia di Stato che si sono particolarmente distinti in attività di polizia giudiziaria, di soccorso e di ordine pubblico nella città di Verona». Quest’anno, sono stati ben 49 i riconoscimenti assegnati dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Tra questi, il Questore ha voluto sottolineare l’importanza della “Promozione per Merito Straordinario” attribuita al recentemente scomparso Commissario Capo Andrea Rasi, di cui ha personalmente incontrato la moglie e i due figli, ai quali, con partecipazione e affetto, ha comunicato l’attribuzione di questo prestigioso conferimento, in virtù delle eccezionali capacità e della non comune determinazione del collega, costante punto di riferimento ed esempio di modello professionale e comportamentale.

«La ricorrenza della Festa della Polizia – ha precisato la dott.ssa Petricca – rappresenta anche il momento privilegiato per fare un bilancio del lavoro svolto. Guardando all’anno appena trascorso, i dati raccolti ci suggeriscono una generale flessione del numero dei reati commessi. Le temporanee limitazioni alla libera circolazione dei cittadini imposte dalla diffusione pandemica hanno, infatti, contribuito a fa registrare una significativa riduzione di tutte le fattispecie delittuose denunciate nella provincia scaligera. Gli unici reati in controtendenza sono stati le truffe e le frodi informatiche e i delitti informatici in genere che hanno fatto rilevare incrementi percentuali piuttosto significativi, favoriti certamente dal contesto attuale, caratterizzato da un cambiamento degli stili di vita e da una prolungata permanenza in casa. Un rialzo più contenuto ha interessato, altresì, le violenze sessuali che hanno fatto registrare, nel territorio provinciale, una crescita dell’8%.».

«A fronte di una diminuzione dei reati commessi, spicca, però, un dato importante: il numero di chiamate pervenute al 113, quasi triplicato rispetto allo scorso anno, a riprova della fiducia che il cittadino ripone nella Polizia di Stato, punto di riferimento costante in caso di pericolo, ma anche sostegno diretto in questo momento di incertezza causato dall’emergenza sanitaria».

«Oggi» ci ha tenuto a ricordare il Questore «non dobbiamo, però, limitarci a guardare solo l’attività dell’anno appena trascorso, ma dobbiamo volgere lo sguardo molto più indietro ed apprezzare la lunga storia di questa Istituzione che, nel corso dei 169 anni dalla sua fondazione, ha saputo rinnovarsi, dimostrandosi, di volta in volta, idonea a far fronte alle emergenti esigenze della collettività». Un percorso scandito da numerosi traguardi e di cui la legge 121 del 1981 ha costituito

la pietra miliare. Smilitarizzazione, sindacalizzazione, parificazione del ruolo delle donne, sono solo alcuni dei tanti aspetti rivoluzionari introdotti. L’azione dei promotori, infatti, non si è esaurita nella ridefinizione delle singole istanze emergenti, ma si è sviluppata ben oltre, andando a toccare la struttura dell’amministrazione nel suo complesso. Si tratta, infatti, del provvedimento normativo cui va attribuito il merito di aver ridisegnato l’intera Amministrazione della Pubblica Sicurezza e rifondato, di fatto, la Polizia di Stato, il cui anniversario si festeggia proprio il 10 aprile, data di pubblicazione di questa imponente legge di Riforma.

Tra i più importanti traguardi, quello di aver maturato, accanto ad un’identità istituzionale – che si sviluppa in senso piramidale, dalla sommità sino alla base – un’identità comune o plurale fondata sulla missione univoca che è garantire l’esercizio dei diritti di libertà proclamati dalla nostra Costituzione. Una mission che trova la sua forza propulsiva nel Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che conserva la propria centralità esercitando la funzione di guida e coordinamento delle molteplici realtà territoriali.

Con questo spirito, tutte le articolazioni, dal centro al territorio, si sono unite negli intenti ed hanno avviato un comune percorso per poter rispondere alle istanze di sicurezza della società nel suo complesso.

«A 40 anni dalla riforma, occorre proseguire sulla strada intrapresa, al fine di favorire le migliori condizioni per anticipare l’evoluzione dei prossimi decenni, per avere – come ha affermato il Capo della Polizia Lamberto Giannini – “una Polizia di Stato al passo coi tempi, in grado di rispondere alle istanze di sicurezza delle nostre comunità”. Perché “Esserci Sempre” è il nostro motto, e noi vogliamo esserci, oggi come ieri. “Viva l’Italia, viva la Polizia di Stato».