Cronaca di Redazione , 13/04/2021 13:46

Si finge tecnico del gas e rapina un’anziana in casa in Valdonega

Il 50enne arrestato dalla Polizia
Il 50enne arrestato dalla Polizia

Si finge tecnico del gas e rapina un’anziana in casa in Valdonega: dopo due mesi un 50enne pregiudicato è stato arrestato dalla Polizia.

LA VICENDA

Lo scorso febbraio, verso le 10.30, una donna veronese di 86 anni, residente in via Marsala, in Valdonega, mentre si trovava da sola in casa, sentiva suonare il campanello. L’anziana signora, aperta la porta d’ingresso, veniva investita da un forte e persistente attacco di tosse, causato da un cattivo odore di spray urticante: nella circostanza, le si presentava davanti un uomo, alto circa un metro e ottanta, di corporatura robusta, senza alcuna mascherina, il quale, spacciandosi per un tecnico del gas e invitandola a recuperare tutti i preziosi in oro “altrimenti il gas li avrebbe fusi” (questa la sua affermazione), si recava nella sua camera da letto prelevando dai cassetti denaro contante (circa 1500 euro) e diversi oggetti d’oro (collane, anelli, bracciali e orologi) che riponeva in un sacchetto. L’uomo usciva dall’abitazione salendo in tutta fretta a bordo di uno scooter di grossa cilindrata guidato da altro individuo, allontanandosi velocemente.

Grazie all’intervento dei vicini di casa, attirati dalle grida dell’anziana donna, giungevano sul posto gli uomini delle Volanti e della Squadra Mobile inviati dalla centrale operativa della Questura. E proprio grazie al lavoro degli esperti della Sezione rapine della Mobile le indagini venivano subito indirizzate nella direzione giusta. Le testimonianze fornite agli investigatori dai vicini di casa consentivano, infatti, di stabilire che i due malviventi erano stati visti in zona pochi giorni prima, evidentemente per un sopralluogo: nella circostanza, uno dei due era entrato nel cortile dello stesso condominio di via Marsala dopo essersi fatto aprire il cancello proprio dalla futura vittima, qualificandosi come operaio che doveva controllare i tombini.

Un passante, al quale gli investigatori risalivano subito dopo la rapina, avendo sentito le grida dell’anziana donna che arrivavano perfino in strada, notava in quel frangente un uomo uscire dal condominio di via Marsala con una busta in mano mentre raggiungeva a piedi via Rosolino, dove lo vedeva salire su uno scooter con a bordo un altro uomo: nella circostanza annotava il numero di targa della moto, dando un contributo prezioso alle indagini. Lo stesso scooter, infatti, con a bordo due persone veniva notato dagli investigatori in un filmato dell’impianto di videosorveglianza di un’abitazione privata di via Marsala mentre giungeva nei pressi dell’abitazione della vittima. Nel corso delle successive indagini si appurava, inoltre, che lo scorso 15 marzo i Carabinieri di Desenzano fermavano per un controllo a Sirmione quello stesso scooter, il cui conducente, pregiudicato 50enne, opponeva resistenza, investendo uno dei militari per poi fuggire nei campi, dove veniva però raggiunto e arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Nell’occasione, il conducente dello scooter aveva con sé arnesi da scasso, due bombolette anti aggressione al peperoncino e due tesserini di riconoscimento falsificati rilasciati da ARPA e Polizia Locale.

Sulla base di questi elementi che ricollegavano il conducente dello scooter bloccato a Sirmione alla rapina commessa in via Marsala. Il 50enne è stato così riconosciuto con certezza da alcuni testimoni come l'uomo che il 20 febbraio scorso era uscito dall’abitazione della vittima con una busta in mano per poi salire a bordo dello scooter e che qualche giorno prima si era introdotto con una scusa nel cortile dell’abitazione di via Marsala.

Il Pubblico Ministero dr.ssa Beatrice Zanotti valutato il lavoro svolto dalla Squadra Mobile ha ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari dr. Luciano Gorra ordinanza in carcere nei confronti del 50enne pregiudicato, ritenendolo responsabile della rapina commessa in danno dell’anziana donna in concorso con un complice al momento ignoto. L'uomo è stato rintracciato dalla Squadra Mobile ieri pomeriggio nel campo nomadi nel Comune di Ghislarengo (Vercelli) dove risiede insieme ai genitori e dove gli è stata notificata l’ordinanza. L’arrestato è stato successivamente accompagnato al carcere di Vercelli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre proseguono le indagini per risalire all’identità del suo complice.